Le sfide che la nostra intelligence dovrà affrontare dopo la trattativa-lampo
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio si trova ad affrontare nuove sfide dopo la trattativa-lampo che ha portato alla liberazione di Cecilia Sala. La mancata estradizione negli Stati Uniti dell’ingegnere svizzero-iraniano Mohammad Abedini Najafabadi ha messo in luce il lato oscuro degli accordi trilaterali tra Iran, Italia e USA. Secondo fonti del Giornale, Nordio ha dovuto accelerare i tempi per rispettare gli accordi stipulati con gli USA, dopo l’intesa tra Giorgia Meloni e Donald Trump a Mar-a-Lago.
La decisione di non aspettare la Corte d’Appello di Milano sugli arresti domiciliari di Abedini è stata presa per rispettare l’intesa con Trump, che non voleva essere visto come mancante di rispetto. Anche la visita di Joe Biden a Roma è stata un elemento da considerare nella decisione di rimandare Abedini a casa prima dell’insediamento di Trump.
Le possibili conseguenze di questi accordi sono molte, soprattutto per la sicurezza dei connazionali a Teheran e degli italiani residenti in Paesi con governi poco scrupolosi. La velocità con cui è stata agita l’Italia ha attirato l’attenzione di amici e nemici, esponendoci a rischi secondo la nostra intelligence.
Restano problemi non risolti con gli apparati di sicurezza statunitensi, che potrebbero essere risolti con una rapida consegna dei documenti sequestrati all’Fbi. Il rapporto tra intelligence potrebbe subire conseguenze negative dopo l’accordo tra Meloni e Trump, che ha infastidito i vertici dell’Fbi legati all’amministrazione Biden.
In conclusione, le sfide che la nostra intelligence dovrà affrontare dopo la trattativa-lampo sono molte e richiederanno grande attenzione e capacità nel gestire le relazioni internazionali.