L’incidente avvenuto lunedì 20 gennaio a Casnigo, che ha visto un camion ribaltarsi sulla Statale 671, ha riportato all’attenzione il problema della viabilità in un tratto critico della Valle Seriana. Il sinistro ha causato lunghe code e disagi per molte ore, riaccendendo il dibattito sulla necessità di un’alternativa viaria. In questi giorni, è emersa anche la proposta di attrezzare la pista ciclopedonale per consentire il transito alle auto in caso di emergenza. Un’ipotesi che ha già incontrato la “ferma contrarietà” dell’A.Ri.Bi. (Associazione per il rilancio della bicicletta).
Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Michele Schiavi, componente del gruppo di lavoro che sta cercando di trovare soluzioni per la viabilità della valle, sottolinea la necessità di arrivare a una soluzione per evitare il ripetersi di situazioni simili a quella del 20 gennaio. “L’incidente ha riportato in primo piano il tema della vetustà della Statale 671 e della necessità di un’alternativa viaria, soprattutto in quel tratto che va dalla fine del centro abitato di Ponte Nossa fino al semaforo di Colzate, dove non esiste un altro percorso”, spiega Schiavi.
Una possibile soluzione sarebbe proprio l’utilizzo del sedime dell’attuale pista ciclopedonale come strada di emergenza nei casi in cui la viabilità principale venga bloccata da incidenti o altri eventi imprevisti. “Ritengo che questa proposta debba essere valutata con attenzione, sia dal punto di vista tecnico che giuridico, per capire se sia possibile utilizzare la pista ciclopedonale in caso di emergenza”, aggiunge il consigliere regionale.
Schiavi precisa tuttavia che l’eventuale trasformazione della pista ciclopedonale in un percorso di emergenza non significherebbe eliminarla o sostituirla. “Si tratta di un’infrastruttura turistica e sportiva molto importante per il nostro territorio, su cui la Comunità Montana ha investito molto. Quando ero consigliere delegato al turismo, ho sempre sostenuto il valore della pista ciclopedonale, e continuo a farlo. Tuttavia, in un tratto non pavimentato e per la maggior parte sterrato, è necessario capire se si possa immaginare una viabilità di emergenza”.
Schiavi sottolinea che se l’idea fosse tecnicamente e legalmente percorribile, sarebbe poi necessario definire, con il supporto della Prefettura, i protocolli di utilizzo. Il consigliere regionale ribadisce infine la necessità di continuare il lavoro per migliorare la viabilità della Val Seriana. “Il confronto sta proseguendo su due nodi critici: il semaforo della Martinella e quello di Colzate, per i quali, insieme alla Provincia di Bergamo e ad Anas, stiamo lavorando per trovare soluzioni che possano migliorare lo scorrimento e ridurre il traffico inutile”.