L’interno del carcere di Pavia è stato teatro di una tragedia sfiorata nella serata di ieri, venerdì 27 dicembre, quando un detenuto italiano di 30 anni ha appiccato il fuoco alla sua cella. Grazie all’intervento tempestivo del personale di polizia penitenziaria, si è evitato il peggio. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito dalle fiamme, ma due agenti di polizia penitenziaria e il detenuto sono stati intossicati dal fumo e trasportati in ospedale, anche se fortunatamente sono stati dimessi senza gravi conseguenze.

Il sindacato autonomo polizia penitenziaria, attraverso il segretario della Lombardia Alfonso Greco, ha espresso preoccupazione per la mancanza di personale sanitario, psicologico e psichiatrico all’interno delle carceri lombarde. Greco ha elogiato l’operato degli agenti della casa circondariale di Pavia per aver impedito una tragedia ancora più grave, ma ha sottolineato la necessità di concorsi regionali e assunzioni di personale sanitario per garantire la sicurezza e la salute dei detenuti.

Questo episodio mette in luce una volta di più le difficoltà e le criticità del sistema carcerario italiano, evidenziando la necessità di interventi mirati per migliorare le condizioni di vita all’interno delle carceri e garantire la sicurezza di tutti coloro che vi lavorano e vi soggiornano. Speriamo che episodi simili possano essere evitati in futuro e che si possa lavorare per un sistema penitenziario più efficace e umano.

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