Milano, una città che si crede europea, moderna e sicura, ma che nasconde dietro la sua facciata lucente una realtà ben diversa. La droga, l’eroina in particolare, è tornata prepotentemente a far parte della vita quotidiana di molte persone, trasformandosi in una valvola di sfogo per chi ha perso tutto e non ha più nulla da perdere.
La metropolitana gialla di Milano, solitamente frequentata da impiegati, studenti e famiglie, si è trasformata in uno scenario inquietante. Una donna sale a bordo con una siringa in mano, la tiene come un trofeo nonostante non soffra di diabete. Gli altri passeggeri osservano attoniti, alcuni spostano lo sguardo, altri filmano con il cellulare. Solo una donna sudamericana tenta di aiutare la tossica offrendole un sacchetto della spesa, ma lei rifiuta. Quello che le serve non è cibo, ma una dose di droga.
La situazione è allarmante, con aree come Rogoredo e San Donato diventate hub dello spaccio di eroina. Nonostante i tentativi delle forze dell’ordine di contrastare il fenomeno, lo spaccio continua indisturbato, con pusher nordafricani che smerciavano già anni fa e clienti di ogni età che si approvvigionano di droga. La Polizia di Stato ha effettuato numerosi controlli e arresti, ma la situazione sembra sfuggire di mano.
Lo psichiatra Riccardo Gatti, coordinatore del Tavolo Tecnico Dipendenze della Regione Lombardia, sottolinea che la droga è tornata a far parte della vita di molte persone e che la dipendenza porta spesso alla prostituzione come forma di pagamento. Una realtà cruda e difficile da affrontare, che mette in luce le mancanze delle istituzioni nel fornire aiuto a chi è in difficoltà.
Milano, una città che si è trasformata in un teatro di droga e disperazione, dove la luce del giorno illumina scene terribili e nessuno sembra voler vedere. È necessario agire con urgenza per contrastare questo fenomeno e offrire supporto a chi ne ha bisogno, prima che sia troppo tardi.