Carlo Lucchina condannato a risarcire la Regione per il caso Englaro

Il 3 giugno 2024, la Corte dei Conti ha emesso una sentenza che obbliga Carlo Lucchina a risarcire la Regione con la somma di 175 mila euro, che a sua volta erano stati versati al padre di Eluana Englaro. Beppino Englaro aveva portato la figlia in Friuli per interrompere il trattamento che la manteneva in stato vegetativo, ma Lucchina si oppose basandosi su una “concezione personale ed etica del diritto alla salute”. La Corte dei Conti ha stabilito che Lucchina deve pagare l’importo all’erario, in quanto la sua decisione ha causato danni alla famiglia Englaro.

Il caso di Eluana Englaro, che è morta nel 2009 dopo 17 anni di stato vegetativo, ha diviso l’opinione pubblica italiana. Il padre aveva chiesto di interrompere l’alimentazione artificiale, ma Lucchina si era opposto, sostenendo che le strutture sanitarie dovevano continuare a curarla. Nonostante la sentenza della Corte d’Appello di Milano che autorizzava l’interruzione del trattamento, la Regione Lombardia non diede seguito alla decisione.

La morte di Eluana Englaro portò a un pesante dibattito politico in Italia, con il governo che cercava di vietare la sospensione dell’alimentazione e dell’idratazione dei pazienti. La sentenza definitiva del Tar nel 2017 ha portato alla condanna di Lucchina da parte della Corte dei Conti, che ha stabilito che l’amministrazione sanitaria non può negare il diritto di rifiutare le cure. Lucchina ha dichiarato che non si è trattato di obiezione di coscienza, ma di applicazione delle linee guida dell’avvocatura regionale.

La vicenda Englaro rimane uno dei casi più discussi e controversi della storia recente italiana, e la condanna di Lucchina sottolinea l’importanza del rispetto dei diritti dei pazienti e delle loro famiglie. Lucchina ha annunciato di valutare un ricorso in Cassazione, ma intanto dovrà pagare il risarcimento alla Regione.

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