30 anni fa, il 29 maggio 1993, il cremonese Fabio Moreni venne ucciso sulla strada per Gorni Vakuf mentre trasportava aiuti umanitari alle popolazioni bosniache. Insieme a lui, furono uccisi i bresciani Guido Puletti e Sergio Lana, mentre i bresciani Cristian Penocchio e Agostino Zanotti riuscirono a fuggire. L’uccisione fu compiuta da Hanefija Prijic, detto “Paraga”, ex comandante delle milizie paramilitari bosniache, che è stato condannato a 20 anni di reclusione in Italia.
Paraga è stato arrestato in Germania e poi estradato in Italia, dove era accusato di omicidio in concorso con persone non identificate, tentato omicidio con l’aggravante di aver diretto quanto accaduto, rapina e sequestro di persona. Difeso dall’avvocato Chantal Frigerio, si è sempre proclamato innocente. Secondo l’accusa, la fucilazione dei volontari non sarebbe stata possibile senza l’ordine diretto dello stesso Paraga.
La vita di Fabio Moreni fu caratterizzata da un inarrestabile cammino di fede, che lo spinse a recarsi nella Bosnia allora segnata dalla guerra, da volontario, per portare personalmente alla povera gente viveri, indumenti e medicinali. Oggi la Fondazione Fabio Moreni porta avanti la sua testimonianza forte, la profonda fede ed il suo senso di altruismo. La morte di Moreni, Puletti e Lana fu un vero e proprio “crimine di guerra” secondo i giudici della Cassazione.