Il 29enne arrestato lo scorso marzo con l’accusa di tentato omicidio, per aver cercato di soffocare con uno strofinaccio imbevuto di ammoniaca la donna che lo ospitava a Cittiglio, avrà il processo senza passare dall’udienza preliminare. Il giudizio immediato prenderà il via il prossimo 4 luglio. L’uomo fu trovato dai carabinieri in stato confusionale nell’abitazione della donna, quarantenne e convivente del fratello del suo patrigno. La donna fu assalita mentre si trovava a letto, con il compagno già uscito per andare al lavoro. Si era liberata dopo una breve colluttazione e aveva chiamato i soccorsi. L’aggressione fu causata da un raptus dovuto ad un pesante stordimento con cocaina e alcol, iniziato la sera precedente il fatto. La versione fornita dal 29enne, difeso dagli avvocati Valentina Commisso e Corrado Viazzo, davanti al gip, nell’udienza di convalida del fermo, nega che il suo intento fosse quello di uccidere la donna con la quale aveva un buon rapporto. In vista del processo i suoi difensori hanno annunciato delle indagini tossicologiche per capire se la dose di ammoniaca utilizzata quella mattina potesse davvero mettere a rischio la vita della persona aggredita. L’uomo attualmente si trova in carcere a Varese. La donna è assistita dall’avvocato Simona Ronchi.

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