Dodici società cartiere sono state scoperte dalla Finanza di Rovigo, in un’inchiesta durata due anni, per la produzione di fatture false per un valore di sette milioni di euro. Le società erano tecnicamente attive nel commercio di condizionatori, pallet, materiale elettrico e ferroso, ma prive di magazzini. Erano in grado di muovere grosse somme di denaro tramite pagamenti che, però, di fatto sarebbero tornati in nero a chi aveva proceduto. Le imprese avevano il compito di emettere false fatture di vendita nei confronti di aziende, che in tal modo beneficiavano di notevoli vantaggi fiscali. Le tecniche utilizzate per creare crediti di imposta erano molteplici, ad esempio, le imprese compiacenti si sarebbero interposte fittiziamente nell’acquisto di condizionatori provenienti dall’estero a vantaggio di un’importante impresa che, grazie alle cessioni sottocosto, avrebbe ottenuto merci a prezzi concorrenziali. In seguito, l’attività illecita si sarebbe concretizzata nella cessione, ancorché solo cartolare, di pallet, di materiali ferrosi e, marginalmente, di materiali elettrici a vantaggio di altre imprese più piccole. Le cessioni sarebbero state messe in atto esclusivamente al fine di garantire vantaggi fiscali ai destinatari delle fatture. In tutti i casi individuati, le società coinvolte risultavano prive di sede operativa, di magazzini, di mezzi e di forza lavoro gestite da soggetti senza alcuna esperienza imprenditoriale. Complessivamente sono state accertate fatture false per oltre 7 milioni di euro, denunciati gli amministratori di diritto e di fatto delle società coinvolte per i reati di false dichiarazioni fiscali mediante emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. La Procura della Repubblica di Rovigo ha richiesto e ottenuto dal Gip il sequestro preventivo diretto e per equivalente finalizzato alla confisca dell’intero profitto dei reati contestati.

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