Il procuratore generale di Milano, Silvia Nanni, ha chiesto la condanna di Leonardo Cazzaniga anche per la morte di Domenico Brasca nel processo d’appello bis a Milano. Questa richiesta segue il ricorso presentato dalla Procura di Busto Arsizio, che chiede di riconoscere la responsabilità penale dell’ex vice primario del pronto soccorso di Saronno.
Brasca è morto nel 2014 nella sua casa di Rovello Porro, dopo essere stato curato al pronto soccorso dell’ospedale di Piazza Borella. L’accusa sostiene che la sua morte sia avvenuta a causa della somministrazione del cosiddetto “protocollo Cazzaniga”, un mix di farmaci letale.
Cazzaniga, che ha oggi 81 anni, è già stato condannato per la morte di altri pazienti a seguito della somministrazione di questo protocollo. La richiesta del procuratore Nanni è quindi una conseguenza logica delle precedenti condanne.
La vicenda di Leonardo Cazzaniga è un esempio tragico di come la negligenza e l’ignoranza medica possano avere conseguenze disastrose per i pazienti. È importante che i responsabili vengano puniti per i loro errori e che si faccia tutto il possibile per prevenire simili tragedie in futuro.