Undici punti del lago di Como sono stati analizzati dalla campagna “Goletta dei laghi” di Legambiente e purtroppo sette di essi sono risultati altamente inquinati. Questo preoccupante dato è emerso durante la presentazione dei risultati della campagna di monitoraggio della qualità delle acque lacustri, che si è svolta a Bellano.

Secondo quanto riportato dall’associazione ambientalista, le foci dei torrenti Cosia, Albano e Meria a Mandello sono tra i punti più inquinati, confermando le criticità già riscontrate negli anni precedenti. Anche i torrenti Inganna, Esino, Caldone e Gallavesa hanno mostrato livelli di inquinamento preoccupanti, nonostante lo scorso anno fossero entro i limiti di legge.

Emilio Bianco, portavoce di Goletta dei Laghi, ha sottolineato l’importanza di continuare i monitoraggi sul lago di Como per affrontare le criticità persistenti, che richiedono particolare attenzione. I rappresentanti dei Circoli Legambiente di Bellano, Lecco e Como hanno evidenziato la necessità di intensificare gli interventi per potenziare le reti fognarie e prevenire l’inquinamento del lago, già messo sotto pressione da varie attività umane.

Le analisi microbiologiche hanno rivelato che sette dei punti di campionamento presentano concentrazioni di batteri intestinali ben al di sopra dei limiti di legge, con particolare riferimento alle foci dei torrenti Inganna, Esino, Meria, Caldone e Gallavesa. Nonostante le criticità, ci sono anche punti che rispettano i limiti di legge, come le foci dei torrenti Valle dei Mulini a Bellano e del rio Varrone a Dervio.

Durante l’incontro a Bellano erano presenti diversi rappresentanti, tra cui Barbara Meggetto, presidente Legambiente Lombardia, che hanno sottolineato l’importanza di accelerare i controlli e gli interventi sulle fognature per preservare la salute del lago di Como.

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