Condannato per truffa internazionale, Toni Jovanovic ha visto confiscato un lussuoso appartamento a Gallarate, acquistato con fondi illeciti e un mutuo ottenuto con false buste paga. La proprietà è stata destinata all’Agenzia Nazionale dei Beni Confiscati.

Toni Jovanovic, appartenente a una famiglia radicata nella zona di Busto Arsizio e coinvolto nella truffa internazionale del “rip-deal”, ha visto il tribunale di Busto Arsizio confiscare un lussuoso appartamento da 100 metri quadrati che aveva acquistato a Gallarate. Jovanovic, insieme ad altri membri della sua famiglia, era stato condannato nel 2018 per aver truffato imprenditori facoltosi in tutto il mondo utilizzando il sistema di trasferimento di denaro illegale “hawala”.

La confisca dell’appartamento è stata ordinata dal giudice Giulia Cuccinello, su richiesta del sostituto procuratore Nadia Calcaterra, poiché l’acquisto dell’immobile era stato finanziato con fondi illeciti provenienti dall’estero e con un mutuo ottenuto tramite false buste paga. La moglie di Jovanovic aveva presentato documenti falsi per ottenere un mutuo di 180 mila euro, e la banca non aveva effettuato le dovute verifiche sui redditi effettivi della donna.

La confisca dell’appartamento rappresenta un colpo per la famiglia Jovanovic, coinvolta in attività fraudolente e nella creazione di un sistema sofisticato per truffare le vittime e accumulare ingenti somme di denaro. Questo provvedimento non solo segna la fine di un lungo processo giudiziario, ma rappresenta anche un monito per coloro che cercano di arricchirsi eludendo la legge con metodi criminali.

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