Il lago di Garda è stato al centro di una lunga crisi idrica che ha visto il suo livello non superare la soglia dei 100 centimetri sopra lo zero idrometrico per oltre un anno e due mesi. Tuttavia, grazie alle costanti piogge di maggio, il lago si è riempito e ha cancellato i segni della siccità che lo avevano caratterizzato per così tanto tempo. Secondo i dati del Consorzio del Mincio, il lago si attesta al 73% del suo riempimento totale e sta ricevendo un afflusso dal Sarca di oltre 76 metri cubi al secondo di acqua, mentre il deflusso dalla diga di Salionze è fermo a 18 metri cubi al secondo. In vista del periodo estivo, i rubinetti della diga veneta rimarranno semi-chiusi per riempire il bacino il più possibile, considerato il momento più delicato a causa della prevedibile assenza di precipitazioni e del maggior deflusso. Nonostante i dati positivi, c’è ancora il rischio che l’ombra della siccità si allunghi nuovamente sul lago di Garda. È importante tenere a mente che la crisi idrica non può essere generalizzata valutando solo il volume deciso artificialmente nel 1965, ma bisogna considerare l’intero Garda. I cambiamenti climatici in corso stanno causando sempre più frequenti sbalzi ai quali il lago è sottoposto, come dimostrano i dati storici.

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