Il giudice ha deciso di avviare il processo con rito immediato per Andrea Piscina, l’ex conduttore radiofonico di 25 anni arrestato il 13 giugno e portato in carcere con le accuse di produzione di materiale pedopornografico e violenza sessuale aggravata nei confronti di minori. Secondo le indagini, Piscina avrebbe adescato le giovanissime vittime sui social, presentandosi con nomi falsi come “Alessia”, “Anna” e “Sara”. Sui dispositivi sequestrati sono state trovate centinaia di immagini compromettenti.

La difesa di Piscina, rappresentata dall’avvocata Valentina Di Maro, sembra orientata a chiedere il rito abbreviato, che prevede uno sconto di un terzo della pena in caso di condanna.

Sui dispositivi del giovane sono state trovate oltre mille immagini riconducibili a bambini e ragazzi tra i 9 e i 14 anni. L’indagine è partita da una denuncia presentata dalla madre di un ragazzino che frequentava la polisportiva in cui Piscina era allenatore. Inizialmente individuate due vittime, successivamente sono emerse centinaia di immagini e sono stati identificati altri due minori adescati attraverso l’attività sportiva del giovane.

La Procura ha chiesto la misura cautelare per Piscina, attualmente in carcere, e ha avviato l’iter per il processo con rito immediato. La difesa avrà quindici giorni per presentare eventualmente una richiesta di rito abbreviato.

Piscina, fratello di un consigliere comunale milanese, conduceva un programma su Rtl 102.5, emittente che ha deciso di sospendere cautelativamente il conduttore dopo la notizia dell’arresto.

La situazione è in evoluzione e la giustizia sta facendo il suo corso. Resta ora da seguire da vicino lo sviluppo del processo per fare luce su questa vicenda così grave e delicata.

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