Il noto frate cappuccino, Abbé Pierre, è stato recentemente accusato da venti donne, alcune delle quali minorenni al momento dei fatti, di molestie e violenze sessuali. Questo ha scosso profondamente la Francia, poiché l’uomo era considerato un benefattore e un’icona di bontà. Tuttavia, già negli anni Cinquanta c’erano segnali di allarme riguardo al comportamento di Abbé Pierre, che molestava donne e bambine. Nonostante ciò, il suo movimento Emmaüs ha continuato a ricevere donazioni e ad espandersi.

La caduta di Abbé Pierre ha causato una frana nella società francese, che lo considerava una figura venerata. Anche il Vaticano è stato coinvolto nella vicenda, con Papa Francesco che ha dichiarato che l’uomo era un “terribile peccatore”. Le vittime delle sue violenze includono anche una bambina di 8 o 9 anni, portata da lui stesso per compiere atti sessuali.

La fama di Abbé Pierre era mondiale, e persino intellettuali come Roland Barthes avevano notato qualcosa di non genuino nella sua santità esibita. La sua morte nel 2007 fu commemorata come un lutto nazionale, ma ora emergono sempre più testimonianze di violenze subite da parte delle sue vittime. La Fondation Abbé Pierre ha documentato numerosi episodi di molestie sessuali tra gli anni Cinquanta e il 2000, dimostrando che le accuse contro l’uomo erano fondate.

La storia di Abbé Pierre è stata segnata da contraddizioni: da benefattore e uomo di bontà, è passato a essere un predatore sessuale. La sua vicenda mette in discussione la cecità della società nei confronti di personaggi pubblici, e la necessità di ascoltare e credere alle vittime di abusi.

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