Non era un lupo ad attaccare l’allevatore di Tremezzina, in provincia di Como, lo scorso maggio, ma dei cani. Questo è stato stabilito dalle analisi genetiche effettuate dalla Fondazione Edmund Mach di Trento su incarico della Regione Lombardia, che controlla la presenza e la distribuzione del lupo sul territorio. L’assessore regionale al Territorio e Sistemi verdi, Gianluca Comazzi, ha confermato che il dna trovato nei campioni biologici era quello dei cani.
Le indagini della Polizia Provinciale di Como non hanno riscontrato la presenza di carcasse di animali riconducibili alla presenza del lupo, ma hanno riscontrato la presenza di cani vaganti che disturbavano gli animali al pascolo. La Regione Lombardia monitora la presenza del lupo da anni e ha creato squadre di intervento per supportare gli allevatori nella prevenzione dei danni. Dal 2020 sono stati effettuati 116 interventi a supporto delle aziende e consegnati 90 kit di prevenzione. L’assessore ha dichiarato che si stanno intensificando i contatti con gli allevatori per valutare le esigenze di protezione, soprattutto nell’Alto Lario.

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