La vicenda dell’amministratore pubblico della provincia di Varese, accusato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie e del figlio minore, ha scosso l’opinione pubblica. Durante il processo, molti testimoni hanno sfilato davanti al tribunale per testimoniare a favore dell’imputato, negando categoricamente qualsiasi violenza da parte sua.

L’uomo, durante la sua difesa, ha respinto con fermezza le accuse e ha cercato di spiegare le ragioni dell’allontanamento della moglie. Secondo lui, il cambiamento nella relazione sarebbe stato causato da un delicato intervento chirurgico che avrebbe portato la moglie a distanziarsi dalla famiglia per problemi di gestione della casa.

L’imputato ha anche criticato apertamente il sistema del “codice rosso” contro le violenze domestiche, sostenendo che il figlio sia stato allontanato ingiustamente dalla famiglia a causa della madre. Ha sottolineato che la loro casa non era un luogo di violenza e che lui non ha mai picchiato nessuno.

Ora il processo è giunto alla fase delle ultime testimonianze, tra cui quella di una psicologa che ha redatto una consulenza tecnica d’ufficio. La decisione finale verrà presa dopo la discussione prevista per la fine di novembre. Resta da vedere quale sarà l’esito di questa vicenda che ha scosso profondamente la comunità locale.

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