I bodyguard al matrimonio, ok: ma non avevano il permesso per esercitare quella professione e nei guai è andato il datore di lavoro.

La polizia di Stato ha denunciato un 54enne residente a Milano, titolare di una società di servizi di accoglienza, per violazione dell’art. 134 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (T.U.L.P.S.), come sanzionato dall’art. 140 dello stesso testo. L’uomo, incensurato e titolare di una società con sede a Milano, forniva in realtà servizi di sicurezza e controllo per eventi pubblici e privati senza le necessarie licenze. Questi servizi, infatti, richiedono una specifica autorizzazione prefettizia e personale qualificato, iscritto nell’apposito registro della Prefettura competente.

L’indagine ha preso avvio nell’ambito delle attività di controllo intensificate dalla questura di Como in materia di legalità e sicurezza sul lavoro. I controlli sono stati mirati a garantire il rispetto delle normative di legge, e condotti anche nei confronti di eventi pubblici e privati, che richiedono sempre l’autorizzazione degli organi competenti.

Nel corso di settembre, la Divisione di Polizia Amministrativa e di Sicurezza (P.A.S.) della Questura di Como ha avviato accertamenti su vari eventi segnalati per la verifica delle autorizzazioni necessarie. L’attenzione si è concentrata su un evento privato, un matrimonio organizzato in una villa storica sul Lago di Como, nel comune di Tremezzina.

Durante il matrimonio, i poliziotti della Divisione Amministrativa hanno scoperto che i due “bodyguard” presenti erano dipendenti di una società milanese priva delle autorizzazioni prefettizie necessarie per svolgere servizi di sicurezza. Questi lavoratori erano quindi impiegati in modo irregolare. Gli investigatori hanno identificato tutti i soggetti coinvolti, convocandoli successivamente in Questura. Le dichiarazioni rilasciate dai responsabili dell’evento, che avevano assicurato la conformità delle autorizzazioni, si sono rivelate false.

Per questi motivi, il titolare della società di accoglienza è stato denunciato in stato di libertà per aver fornito personale non autorizzato. Inoltre, sono state applicate sanzioni amministrative: i due addetti alla sicurezza sono stati multati per un totale di 3.300 euro, poiché non iscritti al registro della Prefettura, mentre la società ha ricevuto altre due sanzioni per un totale di 1.600 euro, per aver impiegato i dipendenti con un contratto intermittente irregolare.

Questa operazione della Polizia di Stato si inserisce in un contesto più ampio di tutela della legalità nel settore dei servizi di sicurezza. L’utilizzo di agenzie non autorizzate comporta gravi rischi per la qualità del servizio e distorsioni nel mercato, poiché vengono impiegati lavoratori privi della necessaria formazione e dei requisiti morali richiesti dalla legge. L’obiettivo della Questura di Como è stato quello di ripristinare adeguati standard per garantire la sicurezza degli eventi, perseguendo non solo il reato penale, ma anche le violazioni amministrative connesse.

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