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Il leader del gruppo neofascista “Dodici Raggi”, Alessandro Limido, ha visto la sua pena ridotta a otto mesi grazie al riconoscimento del reato continuato. Questo individuo, legato ai valori del fascismo e del nazionalsocialismo, ha ricevuto un ordine di carcerazione per un cumulo di pena pari a 17 mesi di reclusione, dovuto a tre condanne definitive relative a reati commessi nel contesto delle attività del suo gruppo.

Una delle condanne riguarda l’apologia del fascismo, legata a un episodio avvenuto ad Azzate, in cui Limido e il suo gruppo protestarono contro un incontro organizzato dall’Anpi. Limido è stato inizialmente assolto, ma successivamente condannato dalla Corte d’Appello di Varese. Grazie all’applicazione della disciplina del reato continuato, le tre sentenze sono state collegate in un’unica pena di otto mesi di reclusione.

Limido sta cercando di evitare il carcere, chiedendo misure alternative alla detenzione, considerando che il reato continuato è stato riconosciuto tra le diverse sentenze. Questa vicenda evidenzia come la propaganda neofascista possa avere conseguenze legali significative, soprattutto quando si scontra con manifestazioni culturali di segno opposto. La querela del sindaco di Azzate risale a cinque anni fa, dopo l’affissione di striscioni e volantini contestatori. Limido spera ora di scontare la sua pena in modo meno afflittivo, evitando il carcere.

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