Il Parlamento ticinese ha deciso di abolire la “tassa di collegamento”, una misura introdotta nel 2016 con l’obiettivo di ridurre il traffico tassando i parcheggi di grandi aziende e centri commerciali. Nonostante l’approvazione iniziale da parte della popolazione, la tassa non è mai stata applicata e ha suscitato numerose critiche da parte di sindacati e associazioni.

Dopo diversi anni di dibattiti e controprogetti, il Gran Consiglio ticinese ha deciso di abrogare definitivamente la legge con una maggioranza molto stretta. Le critiche principali provenivano dalle forze di destra, che sostenevano che la tassa fosse stata introdotta solo per motivi finanziari e non per ridurre effettivamente il traffico.

L’abolizione della tassa è stata accolta con sollievo dai frontalieri, che temevano di dover affrontare un ulteriore onere fiscale. Nonostante il Tribunale federale avesse dato parere positivo alla legge, non sono mai state fornite prove concrete di una riduzione effettiva del traffico.

In conclusione, l’abolizione della “tassa di collegamento” rappresenta una vittoria per coloro che ritenevano ingiusta e non efficace questa misura e un sollievo per i frontalieri che temevano di dover pagare un’imposta mai applicata.

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