La tragedia avvenuta a Concorezzo il 4 aprile 2022, quando un neonato è morto a causa di un parto domiciliare finito male, ha portato la pm della Procura di Monza Sara Mantovani a chiedere la condanna a 2 anni di reclusione per l’ostetrica milanese di 70 anni imputata di omicidio colposo. I genitori del bambino, una coppia residente nella stessa città, avevano deciso di optare per un parto in casa, ma purtroppo le cose non sono andate come previsto.

Secondo l’accusa, l’ostetrica avrebbe commesso una serie di negligenze, a partire dal non avere affiancato una seconda ostetrica come previsto dalle linee guida regionali per i parti domiciliari. Inoltre, non ha avvertito l’ospedale più vicino della situazione, impedendo così un’eventuale assistenza in caso di complicazioni.

La pm ha sostenuto che l’ostetrica ha mostrato un atteggiamento di trascuratezza nel prevedere eventuali criticità, non avvertendo la madre e il padre delle possibili complicazioni legate alle dimensioni del feto. Inoltre, durante il parto, la donna non ha chiamato i soccorsi né ha seguito le ambulanze che trasportavano il neonato e la madre in ospedale.

L’imputata si è difesa sostenendo che non ci fossero segnali che avrebbero consigliato un parto in ospedale e che il bambino non era di dimensioni eccessive. Tuttavia, il cordone ombelicale ha causato delle complicazioni che hanno portato alla morte del neonato.

Adesso si attende l’arringa della difesa, che avrà luogo a novembre. Intanto, la famiglia del neonato continua a piangere la perdita del loro secondogenito, vittima di un tragico incidente che avrebbe potuto essere evitato con maggiore attenzione e professionalità da parte dell’ostetrica.

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