Il tribunale di Pavia ha emesso una sentenza di colpevolezza nei confronti del trapper Gianmarco Fagà, conosciuto come Traffik, per i maltrattamenti subiti da Jordan Tinti, noto come Jordan Jeffrey Baby. I segni di violenza sul volto di Jordan, detenuto nel carcere di Torre del Gallo, avevano destato sospetti fin dall’inizio e ora la giustizia ha riconosciuto la responsabilità di Fagà.

La condanna è stata di 3 anni e un mese di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali e un risarcimento di 20mila euro alla parte civile, rappresentata dal padre di Jordan. Nonostante le difficoltà emerse durante il processo, con testimoni che hanno fornito dichiarazioni divergenti e minacce subite da alcuni di loro, il legale della famiglia Tinti ha espresso soddisfazione per la sentenza, considerandola una conferma della verità sui fatti.

La morte di Jordan Jeffrey Baby in carcere il 12 marzo scorso è attualmente oggetto di un’indagine separata da parte della procura, che cerca di chiarire le circostanze del decesso. Durante il processo è emerso che i controlli all’interno dell’istituto non erano così costanti come dovrebbero essere, e questa testimonianza potrebbe essere determinante per l’indagine sulla morte del giovane trapper.

Jordan era stato arrestato per una rapina con aggravante dell’odio razziale insieme a Fagà, per la quale era stato condannato a 16 mesi di reclusione durante i quali avrebbe subito maltrattamenti e violenza sessuale. L’avvocato e il padre del 27enne chiedono giustizia e vogliono sapere cosa è realmente accaduto, evidenziando fondati dubbi sulla natura del decesso e segnalando diverse anomalie nel caso.

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