Il futuro dell’area ospedaliera di Gallarate è al centro di numerose discussioni e polemiche. Martedì sera è emerso che le richieste della città non sono state recepite nel piano di Asst Valle Olona che prevede la realizzazione dell’ospedale unico. In particolare, l’assenza dell’Ospedale di comunità ha suscitato scalpore, poiché era stato richiesto dal consiglio comunale e era presente nei verbali del 2021 sull’Accordo di Programma complessivo.

Secondo il piano, i servizi verranno concentrati in tre edifici pubblici: il padiglione Polimedico su via Bonomi, la ex sede del Distretto in via Leonardo Da Vinci e la Villa Sironi di piazza Giovine Italia. Alcune funzioni, come un secondo centro prelievi e la sede dell’automedica Areu, sono ancora ipotetiche.

Per quanto riguarda l’ospedale del Boito, si propone l’utilizzo come spazio museale o sede di associazioni, ma i lasciti testamentari prevedono un vincolo a funzioni dell’ambito sanitario.

Le aree ospedaliere da alienare, compresi i parcheggi, saranno vendute sulla base di una valutazione immobiliare. Tra gli edifici da cedere c’è anche il palazzo tra largo Boito, via Trombini e via Bonomi, per il quale c’è già interesse da parte della scuola paritaria Sacro Cuore. Infine, è prevista la cessione della sede del Cps in via De Magri.

La situazione è ancora in evoluzione e la città di Gallarate è in attesa di ulteriori sviluppi per capire quali funzioni rimarranno nel centro urbano una volta realizzato l’ospedale unico.

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