La figura del giudice Rosario Livatino è stata ricordata oggi a Busto Arsizio durante la benedizione dell’icona del beato, che è stata posta all’atrio del Palazzo di Giustizia. L’Arcivescovo di Milano, Mario Delpini, ha sottolineato l’importanza di non essere meri esecutori di una procedura, ma di lavorare per il bene comune. Alla cerimonia hanno partecipato numerose autorità civili e militari del territorio, oltre al cugino del giudice Livatino, che ha ammonito sul pericolo della mafia anche in luoghi diversi dalla Sicilia.

Il presidente del Tribunale di Busto, Miro Santangelo, ha definito Livatino un eroe laico che si è sacrificato per tutelare la collettività. L’icona del beato, realizzata dalle monache del Monastero San Benedetto a Milano, raffigura il giudice con la toga, la palma del martirio alle spalle e i libri del codice penale e del Vangelo. Questo gesto simbolico vuole ricordare l’esempio di sacrificio e dedizione al bene comune rappresentato da Livatino, spronando le persone che lavorano nel campo della giustizia a seguire il suo esempio.

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