La tradizione di pastore passa di generazione in generazione nella famiglia di Andrea Galbusera. A 36 anni, Andrea è l’ultimo discendente di una lunga linea di pastori che da quattro generazioni si occupano delle pecore. Ma la tradizione non si ferma qui, perché il figlio undicenne di Andrea ha già deciso di seguire le orme paterne e diventare pastore come il padre e il nonno.

Andrea ha sempre saputo di voler fare il pastore fin da bambino, nonostante la resistenza di sua madre che gli ha chiesto di terminare almeno gli studi superiori. Andrea ha accontentato la madre diplomandosi alle serali, in modo da poter trascorrere le giornate con le pecore di famiglia. Oggi gestisce insieme a suo padre un gregge di circa tremila pecore da carne, che portano al pascolo durante la transumanza.

Nonostante le difficoltà e la mancanza di orari fissi, Andrea non cambierebbe il suo stile di vita per nulla al mondo. Anche se non si diventa ricchi facendo il pastore, Andrea riesce a mantenere la sua famiglia senza far mancare loro nulla. L’amore per gli animali e il sorriso dei bambini e delle persone che incontrano durante la transumanza ripagano di tutti i sacrifici.

Anche se il lavoro di pastore è molto impegnativo, Andrea si prende cura delle sue pecore nel modo più naturale possibile, senza sfruttarle e garantendo loro il benessere. Anche se la lana prodotta dalle pecore è considerata un costo e un rifiuto speciale, Andrea tosa comunque i suoi animali per alleggerire il loro vello e farli stare meglio.

Recentemente un collega di Andrea ha subito la perdita di quasi 500 pecore avvelenate, un gesto vigliacco e atroce che ha destato paura e rabbia in Andrea. Spera che le autorità facciano luce sull’accaduto e che chi ha commesso questo gesto venga punito. La vita da pastore non è facile, ma l’amore per gli animali e la natura rendono tutto meritevole.

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