Le due gemelline siamesi provenienti dal Senegal sono arrivate a luglio a Milano con la loro famiglia, atterrando con un volo dell’aeronautica militare. Subito sono state trasportate all’Irccs San Gerardo di Monza, dove sono rimaste ricoverate in attesa dell’intervento che avrebbe cambiato le loro vite. Le due bambine, di soli due anni, sono unite dalla testa e per tre mesi e mezzo un’équipe multidisciplinare ha studiato il loro caso, confrontandolo con pochissimi altri casi sia in Italia che all’estero. Finalmente, il 5 novembre, è arrivato il momento di entrare in sala operatoria.
L’esito dell’intervento, già previsto come estremamente delicato e lungo, è coperto dal massimo riserbo per la riservatezza e la delicatezza del caso. Questo è l’unico commento che arriva dal San Gerardo, che ha deciso di non rilasciare ulteriori informazioni riguardo alla procedura.
Le gemelline siamesi sono unite dalla testa e condividono parte del cervello, il che ha complicato ulteriormente la situazione. Non sono mai riuscite ad assumere una posizione eretta durante i loro due anni di vita, rendendo l’intervento ancora più delicato.
Per preparare al meglio l’intervento e valutare tutti gli scenari possibili, l’équipe multidisciplinare si è avvalsa anche di modelli in 3D realizzati dal dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Milano. Questi modelli hanno permesso ai neurochirurghi di addestrarsi su organi identici a quelli naturali, aiutandoli a pianificare al meglio l’intervento.
L’Irccs San Gerardo di Monza è stato scelto come sede dell’intervento per la sua eccellenza nel campo pediatrico e come centro europeo di riferimento per molte patologie rare. La struttura è rinomata per le malformazioni cranio-facciali su base genetica, le malattie ematologiche rare, le malattie del fegato, le malattie metaboliche congenite e l’oncologia pediatrica. La decisione di operare le gemelline proprio presso questa struttura è stata quasi inevitabile data la sua reputazione e competenza nel settore.