Una donna di 31 anni, V.P., è stata accusata di rapina ai danni di una anziana signora di 72 anni con problemi di deambulazione. Secondo l’accusa, l’imputata avrebbe somministrato alla vittima una tisana contenente dosi di un farmaco che le procurava uno stato di torpore e confusione, approfittando di queste occasioni per rubare gioielli e altri oggetti di valore dalla sua abitazione.

La signora ha raccontato di aver sofferto di ansia e depressione, e che il suo medico le aveva prescritto un farmaco chiamato “En” appartenente alla classe delle benzodiazepine. Tuttavia, il farmaco era troppo forte per lei e lo aveva preso solo una volta, prima che sparisse misteriosamente dal suo domicilio insieme ai suoi gioielli d’oro e al tablet del valore di circa 10 mila euro.

L’imputata, che lavorava come domestica-badante per la vittima, avrebbe approfittato della sua fragilità per compiere questi atti criminali. La signora è stata ricoverata in ospedale due volte dopo aver bevuto la tisana preparata dalla donna, e solo la seconda volta i medici hanno scoperto tracce di benzodiazepine nelle sue urine.

La vicenda ha avuto una grande risonanza mediatica, con la pensionata che è stata intervistata in televisione per raccontare la sua esperienza. In aula, ha ripercorso i momenti in cui si è resa conto di essere stata vittima di un furto e di un abuso di fiducia da parte della sua badante.

Ora, l’imputata dovrà rispondere delle sue azioni davanti ai giudici, che dovranno valutare le prove raccolte e decidere sulla sua responsabilità penale. La signora anziana, nel frattempo, cerca di riprendersi dai traumi subiti e di tornare alla sua vita quotidiana con maggiore consapevolezza e attenzione.

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