Gli scandali che coinvolgono amministratori pubblici, funzionari e imprenditori a Pavia sono all’ordine del giorno. L’inchiesta “Clean 2” ha portato alla luce una serie di reati che vanno dalla corruzione allo stalking, dalla rivelazione di segreti d’ufficio allo spaccio abusivo di Viagra. Tuttavia, non c’è nulla di cui ridere in questa situazione, poiché si tratta di un sistema corrotto che sembra estendersi a dismisura.

Non è una novità, purtroppo, che simili casi si verifichino in molte altre città italiane. L’amicizia diventa reato, la vicinanza politica diventa il collante per affari loschi. Quello che colpisce di più in questa vicenda è il basso livello morale e materiale delle persone coinvolte. Si vendono per poco, concedono favori in cambio di cene e piccole somme di denaro. A Pavia sembra che non ci sia un vero valore, se non quello di garantirsi un posto nella cerchia dei potenti.

L’immagine che emerge da queste indagini è quella di una città avvolta da una cappa grigia di tristezza. Pavia non merita di essere associata a questi scandali e a questa corruzione dilagante. È necessario fare chiarezza e punire i responsabili per ripristinare la fiducia nella pubblica amministrazione e nell’imprenditoria locale. Speriamo che la giustizia faccia il suo corso e che si possa tornare a parlare di Pavia con orgoglio e rispetto.

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