Le due donne erano vicine di pianerottolo e sembrava che il loro rapporto fosse inizialmente buono. Tuttavia, una sera tutto è cambiato quando una di loro ha aggredito brutalmente l’altra, causandole gravi lesioni permanenti al viso. La vittima, una donna di origini romene, ha raccontato di essere stata minacciata e insultata dalla sua vicina italiana, che ora si trova in carcere ad affrontare diverse accuse.

Il processo al Tribunale di Monza vede la presenza della vittima, della sua figlia adolescente e dell’avvocato dell’imputata. La situazione di vicinato era precipitata già a Capodanno 2019, quando erano intervenuti i carabinieri a seguito delle denunce. La figlia della vittima verrà sentita nella prossima udienza, mentre altre vicine di casa hanno confermato i cattivi rapporti con l’imputata, tanto da aver firmato una lettera ad Aler per chiederne l’allontanamento.

Questa brutale aggressione ha lasciato segni profondi sulla vittima, che ha perso la sensibilità alla parte destra del viso e ai denti. Nonostante siano passati due anni dai fatti, le conseguenze fisiche e psicologiche sono ancora visibili. La donna romena ha raccontato di essere stata minacciata di morte e di violenza dalla sua vicina, che aveva addirittura un coltello in mano davanti alla porta di casa.

Ora spetta alla giustizia fare luce su questa vicenda e garantire giustizia per la vittima e la sua famiglia. La violenza domestica e i conflitti di vicinato non possono essere tollerati, e la legge deve essere applicata per proteggere chi è vittima di tali abusi. Speriamo che questo processo possa portare a una condanna adeguata per l’imputata e a un futuro più sicuro per la vittima e la sua famiglia.

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