Sei persone sono state rinviati a giudizio per un’operazione che avrebbe causato un danno di almeno 60 milioni di euro secondo la Procura. Tra gli imputati ci sono il sindaco di Seregno, Alberto Rossi, l’assessore alle partecipate del Comune di Seregno, Giuseppe Borgonovo, il segretario generale del Comune di Seregno, Alfredo Ricciardi, l’ex presidente del consiglio di amministrazione di Aeb, Loredana Bracchitta, l’allora presidente di A2a, Giovanni Valotti e Pierluigi Troncatti.
L’accusa è di turbativa d’asta e l’udienza preliminare si terrà il 17 marzo davanti al Tribunale di Monza. Secondo la pubblica accusa, l’aggregazione fra Aeb e A2a sarebbe stata realizzata per favorire esclusivamente A2a, causando un danno significativo ad Aeb. L’operazione è stata bocciata anche in Cassazione perché avrebbe richiesto una gara pubblica per la selezione del socio privato da parte di un’azienda a controllo pubblico.
Il sindaco Rossi si difende sostenendo di aver agito nell’interesse del Comune di Seregno, mentre l’assessore Borgonovo e il segretario Ricciardi affermano di essere stati in buona fede. I legali degli altri imputati si esprimono fiduciosi che verrà accertata la correttezza dell’operato dei loro assistiti.
Al processo saranno parti civili il Comune di Seregno e gli altri Comuni soci della multiutility dei servizi municipali. Alcuni consiglieri comunali di Lissone sono anche parti civili e si esprimono delusi per la mancanza di rappresentanti del loro Comune come parti civili.