Il ritrovamento di incisioni rupestri datate alla Media età del Bronzo sul ghiacciaio del Pizzo Tresero, a oltre 3.000 metri di altitudine, ha portato la Valtellina nuovamente agli onori delle cronache. Questa scoperta, resa nota solo recentemente nonostante risalga al 2017, ha suscitato grande interesse per la sua importanza storica e archeologica.

Le incisioni, concentrate su rocce lisciate dall’azione dei ghiacci, sono state realizzate da mani diverse in periodi successivi, suggerendo un significato e una storia ancora da scoprire. Il territorio della Valfurva, all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio, si conferma quindi un luogo ricco di sorprese e testimonianze di vita antica.

La scoperta delle incisioni rupestri si inserisce in un progetto di ricerca più ampio, finalizzato a ricostruire le modalità di occupazione del territorio e le strategie di sfruttamento delle risorse delle antiche comunità umane dell’Alta Valle di Gavia. Le indagini archeologiche condotte in diversi siti vicini al Tresero hanno confermato che queste aree furono frequentate da cacciatori mesolitici oltre diecimila anni fa, lasciando tracce di bivacchi e postazioni di caccia.

La Lombardia, attraverso questa scoperta e le ricerche in corso, dimostra il suo interesse nel conoscere e valorizzare il proprio passato umano e quello delle sue montagne. Il Parco Nazionale dello Stelvio si conferma così un luogo di grande importanza storica e culturale, dove uomo e natura hanno interagito e plasmato il territorio da sempre.

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