Alessandro Impagnatiello è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio della compagna Giulia Tramontano, avvenuto a Senago. La sentenza è stata emessa oggi, 25 novembre, dalla Corte d’Assise di Milano, presieduta dalla giudice Antonella Bertoja, in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne. Oltre alla condanna all’ergastolo, è previsto anche un isolamento diurno per 3 mesi, mentre la Procura aveva richiesto 18 mesi di isolamento.
L’ex barman ha ucciso la giovane Giulia, incinta al settimo mese del piccolo Thiago, con ben 37 coltellate. È stato ritenuto colpevole dell’omicidio pluriaggravato della compagna, per l’occultamento del cadavere e per l’interruzione non consensuale di gravidanza. La corte ha riconosciuto le aggravanti della premeditazione, del vincolo affettivo tra vittima e omicida e della crudeltà, ma non quella dei futili motivi.
La sorella di Giulia, Chiara, ha pubblicato su Instagram una foto simbolica della lotta contro la violenza sulle donne, in ricordo della sorella e del nipotino che non ha mai potuto conoscere. La famiglia della vittima ha espresso la propria solidarietà e determinazione nel cercare giustizia per Giulia e Thiago.
Impagnatiello ha confessato il delitto il primo giugno del 2023, indicando il luogo in cui aveva nascosto il corpo della compagna. Dopo averla uccisa a coltellate, ha cercato di darle fuoco e ha tentato di depistare le indagini. La crudeltà dei fatti e la premeditazione dimostrano la gravità del gesto commesso dall’ex barman.

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