Minacce ai genitori per la droga. Salvati dall’allarme anti violenza

Una donna ha messo il suo smart watch in carica per garantire una batteria sempre al massimo. Il figlio, a conoscenza del dispositivo anti-violenza, lo ha cercato, trovato e distrutto. Questo gesto ha attivato l’applicazione interna che ha inviato un alert alla centrale operativa di via Moscova. I carabinieri del Radiomobile sono intervenuti e hanno arrestato l’aggressore per maltrattamenti in famiglia.

Questo episodio è solo uno dei tanti in cui il progetto “Mobile Angel” ha aiutato a prevenire atti di violenza. Il progetto, nato dalla collaborazione tra Arma, Fondazione Vodafone Italia e Soroptimist, è stato sperimentato in varie città italiane negli ultimi dodici mesi.

Nel caso specifico, una coppia di mezza età ha denunciato il loro figlio tossicodipendente per continui atteggiamenti aggressivi e richieste di denaro. Dopo aver ricevuto gli smart watch, i genitori hanno potuto essere salvati grazie all’allarme che è scattato quando il figlio ha tentato di ottenere denaro con la forza.

Questo progetto ha permesso di individuare le persone vulnerabili e di proteggerle da possibili atti di violenza. Grazie alla collaborazione tra le forze dell’ordine e le istituzioni, si è riusciti a garantire la sicurezza di chi è più a rischio. Speriamo che in futuro iniziative simili possano essere estese per proteggere sempre più persone in situazioni di pericolo.

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