Il 29 luglio 2009 resterà per sempre impresso nella memoria di Monza come il giorno in cui Elvira Monguzzi, una pensionata di 79 anni, fu trovata morta nella sua casa, pochi giorni prima di partire per le vacanze estive. Quella calda giornata estiva si trasformò improvvisamente in un mistero irrisolto, un delitto senza colpevoli che ha continuato a sconvolgere la città negli anni successivi.
Il principale sospettato iniziale, il fratello Emilio, venne assolto definitivamente nel 2013 dalla Corte d’Assise di Monza. Le indagini non fornirono prove sufficienti per incriminarlo, e la sua innocenza fu confermata nonostante le tracce di sangue trovate sui suoi pantaloni. Emilio e Elvira avevano un rapporto molto stretto, privo di tensioni o conflitti, e non esistevano motivi validi per spiegare un possibile omicidio.
Durante gli anni di indagini, emerse l’ipotesi di una rapina, dato che mancavano circa 300/400 euro dal portafoglio di Elvira e diversi gioielli di valore. Tuttavia, la mancanza di segni di effrazione lasciava aperti diversi scenari, senza una chiara soluzione al mistero.
Il caso Monguzzi rimane ancora oggi uno dei misteri più oscuri di Monza, con la verità su chi possa aver ucciso Elvira e perché non emersa dopo così tanti anni. La memoria di Elvira e dell’evento tragico continua a pesare sui pensieri di coloro che hanno vissuto da vicino quella terribile giornata, lasciando un’ombra di inquietudine sulla città.