I rapporti tra Corrado Paroli e Margherita Colombo sembrerebbero essere stati tutto tranne che idilliaci. Questo è ciò che emerge dall’ordinanza di carcerazione firmata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecco, Nora Lisa Passoni, dopo l’udienza di convalida del fermo del valsassinese come autore dell’omicidio della madre. Tuttavia, la misura non è stata convalidata dal giudice in quanto non vi è pericolo di fuga.
Il gip, invece, ha un parere diverso sugli elementi di colpevolezza raccolti durante le indagini seguite al ritrovamento del corpo senza vita di Colombo. Secondo quanto emerso, la donna avrebbe ingerito una tisana contenente una combinazione di farmaci, tra cui il Trittico e l’Anelor. Il primo farmaco era stato prescritto alla donna, mentre il secondo no, neppure a Paroli. Quest’ultimo ha dichiarato di aver preparato la bevanda nella notte tra il 17 e il 18 novembre e di averla assunta una volta tornato a casa dopo aver lasciato delle lettere d’addio alla ex moglie e ai figli.
Il gip ha dichiarato che Paroli ha ammesso di aver somministrato i farmaci alla madre senza che questa ne fosse a conoscenza, con l’intenzione di “fargliela pagare”. Durante la sua degenza in ospedale, l’indagato avrebbe scritto dei manoscritti in cui esprimeva il suo rancore nei confronti della madre defunta. La ex moglie di Paroli ha confermato che i figli avevano deciso di non rimanere con il padre il weekend precedente alla tragedia a causa della nonna.
Il giudice ritiene che la morte di Margherita Colombo sia stata causata dall’assunzione di un cocktail di farmaci, di cui uno solo era stato prescritto alla donna. La morte per cause naturali o non legate ai farmaci sequestrati non è sostenibile, secondo il gip, alla luce delle dichiarazioni di Paroli.