Il futuro della Fimer sembra essere sempre più incerto. Dopo anni di crisi e tentativi di risoluzione, finalmente si avvicina il momento in cui verrà svelato il nome dell’acquirente che darà continuità al marchio nato nel lontano 1942 nel garage di casa del fondatore.
La situazione attuale è complicata: la casa madre è stata esclusa dall’asta e i muri della fabbrica sono di un’altra società, rendendo impossibile mettere all’incanto l’intera azienda. Inoltre, i macchinari erano in leasing e gli alti costi di affitto hanno reso difficile per i dipendenti accettare proposte di trasferimento.
Dopo l’acquisizione da parte di Abb e i problemi durante la pandemia, il gruppo ha iniziato a zoppicare e le trattative con grossi nomi come Greybull-McLaren non sono andate a buon fine. La situazione è peggiorata ulteriormente con la dichiarazione di insolvenza da parte del Tribunale di Milano e i successivi cambi di Cda non risolutivi.
Oggi, dopo l’ascesa di nuovi esperti nominati dai magistrati, la Fimer si trova ancora una volta ad affrontare una fase critica. L’emorragia di personale ha colpito duramente l’azienda, con molti dipendenti che hanno deciso di abbandonare il barca.
Nonostante i piani di crescita ambiziosi, la realtà è dura e incerta per la Fimer. Resta da vedere chi sarà il nuovo acquirente e se riuscirà a dare nuova linfa vitale a un marchio con una lunga storia alle spalle.