Una donna è stata condannata per calunnia nei confronti del suo ex compagno, dopo averlo accusato di violenza sessuale. Il giudice ha ritenuto che le accuse fossero infondate e motivate da un desiderio di vendetta dopo la fine della relazione.

La coppia si era conosciuta su una chat di incontri e aveva deciso di andare a convivere insieme. Dopo sei mesi di relazione, però, erano iniziate le liti e le incomprensioni, fino a quando l’uomo aveva deciso di lasciarla. Lei, però, non accettava la separazione e aveva cercato di coinvolgere il padre dell’uomo per cercare di riavvicinarsi a lui, senza successo.

La donna aveva iniziato a diffondere voci su presunti maltrattamenti e violenza sessuale da parte dell’ex compagno, arrivando anche a postare foto manipolate per supportare le sue accuse. L’uomo, però, aveva denunciato la donna per diffamazione e danneggiamento, sostenendo di aver trovato danni alla sua proprietà.

Dopo un processo, il giudice ha archiviato l’accusa di danneggiamento per mancanza di prove, ma ha condannato la donna per calunnia. L’uomo, difeso dall’avvocato Giovanni Bertoletti, ha sempre negato le accuse mosse dalla ex compagna, definendo il suo comportamento come ossessivo e geloso.

Questa vicenda mette in luce come le relazioni sentimentali possano degenerare in situazioni complesse e conflittuali, portando a accuse infondate e danni reciproci. Speriamo che entrambi possano trovare la serenità e chiudere definitivamente questo capitolo della loro vita.

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