Ci sono storie dimenticate che giacciono sotto uno strato di polvere, nascoste nei ricordi di chi le ha vissute. Una di queste storie è quella che ha attirato l’attenzione di Nello Grossi, un pensionato di Angera, appassionato di storia e impegnato in una ricerca sui caduti della Seconda Guerra Mondiale. La storia di cui si è imbattuto è drammatica e poco conosciuta, ma rappresenta un pezzo di storia locale che va oltre la semplice cronaca.

Tutto è iniziato quando Nello ha notato una tomba nel cimitero di Angera, dedicata ai caduti, con la foto di due giovani in divisa militare: Serafino e Pietro. Deciso a scoprire di più, ha cercato i discendenti della famiglia e ha scoperto una vicenda singolare e tragica. Serafino, sergente di marina telegrafista, è morto in guerra, disperso in mare nell’affondamento dell’incrociatore Pola nel 1941. Il fratello Pietro, invece, è annegato nelle acque del Lago Maggiore nel 1944.

La ricerca di Nello ha permesso di ricostruire non solo la storia dei due fratelli, ma anche di altre persone coinvolte in un naufragio avvenuto vicino ad Arona. Sei giovani, tre di Angera e tre di Taino, sono morti per annegamento a causa del rovesciamento di una barca a causa del forte vento. Solo uno ha sopravvissuto perché non era a bordo per una commissione.

La pubblicazione “Ricordo di sei giovani lavoratori della Siai Marchetti” raccoglie le testimonianze dirette e ricostruisce le informazioni sul luogo di lavoro dei ragazzi. Grazie alle ricerche di Nello, è stato possibile risalire al punto esatto da cui la barca è partita e alla tragedia che si è consumata.

La storia di questi giovani lavoratori è stata raccontata da Magda Cogliati, ex sindaca di Angera, che ha ricordato il tragico incidente e le difficoltà che i ragazzi dovevano affrontare durante la guerra. La paura e la preoccupazione di quei giovani, costretti a attraversare il lago in condizioni pericolose, sono emerse chiaramente dalle testimonianze raccolte da Nello.

Grazie alla ricerca accurata di Nello Grossi, la memoria di questi giovani è stata preservata e la loro storia è stata documentata per le generazioni future. Una storia che, se non fosse stata per la passione e la determinazione di Nello, sarebbe rimasta nascosta nei ricordi di pochi anziani del Basso Verbano.

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