Brescia. Donatella di Rosa, nota come “Lady Golpe”, sarà costretta ad essere presente in tribunale il prossimo 19 dicembre nel processo per la strage di Piazza Loggia del 1974, in cui è coinvolto Marco Toffaloni. La Di Rosa ha accusato il generale Massimo Giraudo di aver cercato di influenzare la sua testimonianza e ha denunciato presunte avances sessuali ricevute da parte dell’investigatore. Non solo, ha anche inviato una lettera al Tribunale dei Minori e ai giornali in cui fa delle accuse e esprime la sua volontà di porre fine alla sua vita.
Durante l’udienza di giovedì, è stata ascoltata un’altra donna veronese, vicina ad esponenti di Ordine Nuovo, che la Procura di Brescia ritiene essere stata presente a Brescia il giorno della strage e aver assistito a una discussione tra Silvio Ferrari e un gruppo di ordinovisti veronesi, tra cui Toffaloni. La donna ha negato le accuse, limitandosi a dire “non ricordo”.
Il processo per la strage di Piazza Loggia continua a suscitare polemiche e nuovi sviluppi, con numerose testimonianze e accuse che si susseguono. La presenza obbligatoria di Donatella di Rosa in aula il prossimo mese promette di portare ulteriori chiarimenti su una vicenda che ha segnato la storia di Brescia.