La mafia in Lombardia: un’analisi illuminante
Nel silenzio apparente, la mafia sembra aver completato il suo processo di insediamento in Lombardia. Secondo una ricerca condotta da Nando Dalla Chiesa e Andrea Carnì, la società lombarda ha accolto e in alcuni casi aderito al fenomeno mafioso. La mafia si è trasformata in un’agenzia di servizi, un punto di riferimento per molte persone che cercano supporto. I mafiosi cercano di presentarsi come “uomini di pace”, ma sono comunque capaci di violenza, anche se in modo discreto e solo quando strettamente necessario.
Le mafie si sono infiltrate in vari settori economici, collaborando con organizzazioni straniere per il traffico di droga e il riciclaggio di denaro sporco. Inoltre, si sono intrecciate con l’imprenditoria locale, creando sistemi fraudolenti che consentono di ottimizzare i profitti illeciti attraverso reati fiscali. La ‘ndrangheta, in particolare, ha stretto rapporti con imprenditori e professionisti per massimizzare i profitti illegali.
Un esempio evidente di questa infiltrazione è il business dei rifiuti, dove la mafia si occupa di abbattere i costi per l’industria e i grandi committenti. In Brianza, la ‘ndrangheta ha una forte presenza, con sei “locali” attive in diversi comuni. La presenza criminale siciliana è emersa anche in alcuni territori limitrofi, coinvolgendo professionisti e imprenditori.
Le operazioni sospette legate al riciclaggio sono aumentate significativamente, ma le denunce sono in calo. Monza e provincia si trovano al terzo posto in Lombardia per il numero di operazioni sospette e per i beni confiscati alle organizzazioni mafiose. Questi dati dimostrano il livello raggiunto dall’infiltrazione della mafia in Lombardia e la necessità di affrontare con determinazione questo fenomeno.