La presenza della mafia in provincia di Lecco e Sondrio: un problema reale

La presenza della mafia è ancora una realtà tangibile in molte regioni italiane, comprese le province di Lecco e Sondrio. Secondo uno studio della Cgia di Mestre basato su dati di Infocamere e Banca d’Italia, quasi quattrocento aziende in provincia di Lecco e una settantina in provincia di Sondrio sono a rischio di infiltrazione mafiosa. Sebbene la percentuale sia inferiore rispetto alla media nazionale, non possiamo ignorare il problema.

Nel corso del 2023, la Prefettura di Lecco ha emesso dieci interdittive in soli sei mesi, mentre le denunce per estorsione sono in costante aumento. Nell’ultimo anno, nella provincia di Lecco le denunce sono state 41, rispetto alle 29 del 2013, con una crescita del 41% in dieci anni. Il volume d’affari annuo delle mafie italiane si aggira intorno ai 40 miliardi di euro, posizionandosi al quarto posto dopo importanti aziende come Eni, Enel e il Gestore dei servizi energetici.

I settori in cui le mafie operano sono diversi, tra cui il narcotraffico, il traffico d’armi, lo smaltimento illegale dei rifiuti, gli appalti pubblici, le scommesse clandestine, il gioco d’azzardo, l’usura, il contrabbando di sigarette e la prostituzione. Le estorsioni sono tra le attività più remunerative, con le vittime che sono principalmente imprenditori. Nei territori con un alto numero di denunce per estorsione e altri reati, la presenza di organizzazioni mafiose è molto probabile.

Le aree metropolitane come Napoli, Roma e Milano sono tra le più a rischio. È importante combattere questa presenza criminale per garantire un ambiente imprenditoriale sano e sicuro per tutti.

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