Il caso dell’abbattimento dei maiali nel ‘santuario’ di Sairano, a Zinasco, ha suscitato polemiche e dibattiti tra associazioni di protezione animale e autorità competenti. Dopo che il ricorso di Cuori Liberi e altre associazioni è stato respinto dal giudice amministrativo della Lombardia, le reazioni non si sono fatte attendere.
Le associazioni animaliste hanno annunciato il ricorso al Consiglio di Stato per ottenere giustizia, sottolineando le motivazioni che hanno portato alla decisione del tribunale amministrativo. Secondo il giudice, gli animali presenti nel rifugio non avevano possibilità di cura e l’unico modo per evitare la diffusione della peste suina africana era l’abbattimento di tutti gli animali.
Le associazioni, però, difendono la cura e l’attenzione che i proprietari dedicavano agli animali, sottolineando la mancanza di un intervento tempestivo da parte dei sanitari di Ats di Pavia. Secondo loro, se fosse stato possibile eseguire l’eutanasia su alcuni soggetti in sofferenza, come avviene per cani e gatti quando la qualità della vita non è più dignitosa, si sarebbe potuto evitare l’abbattimento di tutti gli animali.
La sentenza del Tar Milano ha lasciato sgomenti e preoccupati gli animalisti, che continuano a lottare per la tutela degli animali e per una gestione più etica delle situazioni di emergenza. Il dibattito tra la salvaguardia della salute pubblica e il rispetto per la vita degli animali continua a dividere le opinioni, ma resta il desiderio comune di trovare soluzioni che rispettino il benessere di tutte le creature coinvolte.