La guerra in Ucraina continua a far parlare di sé, con gli ucraini che festeggiano l’ottava località ripresa ma allo stesso tempo si registra uno stallo. Inoltre, la Russia ha presentato un reclamo sulle armi Nato.

La brigata della Transcarpazia, guidata dalla triade (Komarenko-Tarnavsky-Syrsky), ha distrutto 19 basi nemiche a Sud ed Est, 10 depositi di munizioni e ha preso possesso di 8 località, bonificando 113 kmq. Tuttavia, la vice ministra della Difesa Malyar ha reso noto che i combattimenti nella zona orientale del Paese non stanno offrendo risultati apprezzabili.

In attesa di lanciare la controffensiva principale, Zelensky ha concordato una pausa strategica di sette giorni con il capo degli 007 Budanov. Tuttavia, il Cremlino non esclude che Kiev abbia apparecchiato il tavolo solo per l’antipasto e sta trasferendo a Sud parte delle armate dalla sponda orientale del Dnipro per rafforzare Zaporizhzhia e Bakhmut.

La guerra assume una dimensione industriale e il commissario Ue al mercato unico, Thierry Breton, ha garantito che Bruxelles «intensificherà gli sforzi nelle forniture». La Lockheed Martin, colosso della difesa Usa, è pronto ad addestrare i piloti ucraini sull’uso degli F-16 se gli alleati decideranno di inviare i jet a Kiev.

Sul fronte diplomatico, il Cremlino chiede una riunione del Consiglio di sicurezza Onu sulle forniture di armi occidentali all’Ucraina, mentre Kiev preme per l’ingresso nell’Ue, ma al momento ha soddisfatto solo due condizioni su sette previste da Bruxelles per avviare i negoziati di adesione.

Nel 480° giorno di combattimenti, i russi hanno attaccato con missili Kalibr e droni Shahed, ma sono stati annientati dalle difese aeree. Sono 490 i bambini ucraini rimasti uccisi e 1.026 feriti dall’inizio dell’invasione. La situazione rimane critica.

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