La recente scoperta delle condizioni disumane in un laboratorio tessile a Goito ha sconvolto l’opinione pubblica e ha portato alla luce una realtà crudele e inaccettabile. Durante i controlli delle autorità, sono emerse situazioni di sfruttamento lavorativo e di vita estremamente precarie.
Nove lavoratori di nazionalità cinese sono stati trovati a svolgere attività di cucitura, stiratura e confezionamento in condizioni inaccettabili. Tre di loro lavoravano in nero, senza contratto e senza alcuna forma di tutela. Gli ambienti erano pericolosi, privi di uscite di emergenza e dispositivi antincendio.
Ma la situazione non si limitava al lavoro: accanto al laboratorio, gli alloggi riservati ai lavoratori erano angusti, umidi e mal costruiti. In queste condizioni terribili vivevano anche tre bambini, che dormivano soli in stanze fatiscenti. È intervenuto immediatamente il Comune di Goito, attraverso i Servizi Sociali, per garantire la tutela dei minori.
Di fronte a queste violazioni così gravi, il laboratorio è stato chiuso e l’attività sospesa. Il titolare, un cittadino cinese di 50 anni, è stato denunciato per sfruttamento di manodopera irregolare e mancato rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro. È necessario condannare con fermezza queste pratiche illegali e garantire il rispetto dei diritti fondamentali di tutti i lavoratori, senza distinzioni di nazionalità.