L’omicidio di Mamadi Tunkara, il vigilante del Carrefour ucciso a coltellate nel centro di Bergamo, ha sconvolto la città e ha portato alla luce una tragica storia di gelosia. Il presunto autore, Djima Sadate, ha confessato di aver commesso il crimine per gelosia nei confronti della sua ex compagna, con la quale Mamadi avrebbe avuto una relazione.
Sadate, originario del Togo e irregolare sul suolo italiano, si trovava in Italia dal 2019 e aveva fatto richiesta d’asilo senza successo. Dopo aver vissuto in Germania, era arrivato a Bergamo nel 2024, dove aveva conosciuto la donna italiana con la quale aveva convissuto per alcuni mesi. Il suo piano era quello di trovare lavoro in Lombardia e rimanere in città.
La gelosia verso Mamadi Tunkara, che lavorava come addetto alla sicurezza del supermercato Carrefour, sarebbe stata la causa scatenante dell’omicidio. Dopo un confronto avvenuto casualmente, Sadate ha estratto un coltello da cucina e ha sferrato quattro fendenti mortali al suo rivale, uccidendolo sul colpo.
Dopo il crimine, Sadate si è dato alla fuga verso la Svizzera, ma è stato intercettato dalla polizia cantonale poco dopo il confine e consegnato alle autorità italiane. Attualmente si trova in stato di fermo nel carcere di Bergamo, dove ha confessato il suo gesto.
Il Comune di Bergamo ha espresso profonda gratitudine alle forze dell’ordine e alla Procura per l’efficace collaborazione nel risolvere il caso. Le istituzioni locali confermano l’impegno per garantire la sicurezza dei cittadini e per contrastare la violenza, rafforzando le azioni di prevenzione e intensificando i controlli sul territorio.
Questo tragico episodio ha evidenziato l’importanza di un lavoro sinergico tra le forze dell’ordine e le istituzioni locali per costruire una città più sicura e promuovere la convivenza civile. Solo attraverso un impegno costante e condiviso sarà possibile contrastare la diffusione della violenza e garantire la sicurezza di tutti i cittadini.
