Il tribunale dei Minori di Milano ha rinviato la sentenza per lo studente che ha accoltellato la professoressa all’Enaip di Varese. Il giudice ha chiesto ulteriori accertamenti sull’effettivo miglioramento personologico del ragazzo prima di decidere se ammetterlo alla messa alla prova. L’aggressione avvenne durante le lezioni, quando lo studente di diciassette anni colpì la sua docente con un coltello a serramanico. La donna, Sara Campiglio, riuscì a salvarsi per un soffio, ma la gravità dell’atto portò all’arresto del ragazzo per tentato omicidio.

Ora, dopo essere uscito dal carcere, il giovane è stato collocato in una comunità per un periodo di osservazione. La sentenza, inizialmente prevista per oggi, è stata rinviata al prossimo 20 marzo. Secondo quanto emerso, alla base dell’aggressione ci sarebbe stata la minaccia di una bocciatura da parte della docente se lo studente non si fosse impegnato di più nello studio. Un monito che avrebbe scatenato la reazione violenta del ragazzo, già con problemi comportamentali.

La professoressa Campiglio, assistita dall’avvocato Fabrizio Busignani, si è dimostrata un esempio di educatrice perfetta. Nonostante le ferite subite, la sua prima preoccupazione è stata il benessere dello studente. Durante una festa per gli ottant’anni delle Acli a Roma, ha pronunciato delle parole toccanti davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sottolineando l’importanza di un clima accogliente e caldo nell’ambito formativo, anziché punitivo e autoritario.

La vicenda ha suscitato grande scalpore e ha portato alla luce la difficoltà di gestire situazioni delicate all’interno delle scuole. La sentenza finale sarà emessa il prossimo marzo, nel frattempo il ragazzo rimane sotto osservazione nella comunità.

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