Un processo è in corso a Varese, dove una donna di 38 anni è accusata di aver causato lesioni permanenti al volto di una ragazza di 27 anni. L’imputata nega di aver intenzionalmente colpito la giovane e risponde alle domande delle parti coinvolte in tribunale. I fatti risalgono a ottobre 2020, quando le due si sono casualmente incontrate in un locale del Lavenese. L’imputata aveva deciso di evitare di incrociare quella ragazza con cui aveva avuto dei dissidi a causa di un ragazzo che entrambe avevano frequentato in periodi diversi. Durante una violenta lite, scatenata dal ritorno di quel vecchio amore, la 27enne compie gli anni e decide di chiarire la situazione. Secondo l’imputata, la ragazza era ubriaca e l’ha trovata a piedi nudi. Dopo averle offerto da bere, sono uscite dal bar, ma quando la 27enne ha cercato di abbracciarla, l’imputata ha rifiutato e la ragazza è diventata aggressiva. A questo punto, secondo la donna, è iniziata una brutale aggressione con calci e pugni. Durante la lotta, l’imputata ha in mano un bicchiere di vino bianco che si rompe quando la ragazza tenta di strapparglielo di mano. La 27enne viene ferita al volto e, dopo le cure in ospedale, rimarrà con una cicatrice indelebile. L’imputata sostiene che lo sfregio sul viso non sia stato causato intenzionalmente, aggiungendo di essere stata picchiata più volte dall’altra ragazza e di aver rischiato di essere uccisa se non fosse fuggita. Il verdetto dei giudici del collegio è atteso per dicembre.

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