La Guardia di Finanza di Monza ha intensificato i controlli per contrastare il lavoro nero. Dopo aver scoperto 39 lavoratori impiegati “in nero” dall’inizio dell’anno, ne sono stati individuati altri 15. Grazie alle segnalazioni al numero di emergenza “117”, i controlli si sono concentrati su alcuni datori di lavoro sospetti di impiego irregolare. L’obiettivo è salvaguardare l’occupazione e la sicurezza dei lavoratori. Le pattuglie sono state dispiegate su tutto il territorio provinciale, con particolare attenzione ai luoghi di attrazione serali e notturni dei weekend.
In totale, sono state comminate sanzioni per oltre 67.000 euro. I lavoratori sorpresi a prestare la propria opera in nero erano di diverse nazionalità: italiani, egiziani, marocchini e pakistani. Gli esercizi commerciali coinvolti includono un rinomato bar nel capoluogo, un ristorante a Lesmo, tre pizzerie a Lissone, Villasanta e Sovico, una panetteria a Seveso e un’azienda di poltrone e divani a Lentate sul Seveso. In seguito ad ulteriori accertamenti, sono state richieste due sospensioni dell’attività per gli esercizi commerciali coinvolti e sette datori di lavoro sono stati verbalizzati per mancata comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro, di cui uno anche sanzionato per mancata effettuazione di ritenute fiscali.
L’azione della Guardia di Finanza fa parte di un piano più ampio per contrastare il lavoro nero. Questo presidio economico-finanziario ha l’obiettivo di individuare le più gravi forme di illegalità legate al lavoro nero, che danneggiano l’intero sistema economico, sottraendo risorse all’Erario e minando gli interessi dei lavoratori, spesso sfruttati. Inoltre, favorisce una competizione sleale con le imprese oneste e pregiudica gli equilibri economici e finanziari del Paese. Il lavoro nero infatti mira a ridurre illegalmente i costi di struttura per massimizzare i profitti e ottenere vantaggi competitivi impropri.