La Procura generale di Milano ha deciso di non inoltrare alla Corte d’Appello di Brescia l’atto di revisione del processo sulla strage di Erba proposto dal sostituto pg Cuno Tarfusser. Il motivo di questa decisione è il fatto che Tarfusser è attualmente sotto procedimento disciplinare per le modalità con cui ha lavorato al suo atto, secondo quanto stabilito dalla procuratrice generale Francesca Nanni. La Procura generale sta ancora valutando la situazione, ma al momento non ha intenzione di depositare l’atto a Brescia. Non ci sono elementi per un’istanza di revisione da parte dei vertici della Procura generale. La procuratrice generale ha sempre sostenuto che non sta impedendo la revisione del processo e che la difesa di Olindo e Rosa può presentare la propria istanza di revisione a Brescia.

Francesca Nanni ha accusato Tarfusser di violare un regolamento interno, poiché ha acquisito consulenze difensive dai difensori di Olindo e Rosa e ha rapporti autonomi con loro per redigere il suo atto. Secondo il regolamento interno, solo i vertici della Procura generale possono presentare istanze di revisione. Tarfusser difende la sua azione, convinto dell’innocenza di Olindo e Rosa e afferma di agire nel nome della giustizia.

La decisione della Procura generale di non depositare l’atto a Brescia implica che non sarà necessaria una comunicazione formale, ma semplicemente non verrà presentata alcuna istanza di revisione sul caso, poiché non ci sono elementi sufficienti. In teoria, Tarfusser potrebbe decidere di inviare autonomamente l’atto a Brescia in futuro e la Corte dovrà valutarne l’ammissibilità. Nel frattempo, la difesa potrebbe presentare la propria istanza, come annunciato più volte.

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