I progettisti originari delle paratie vincono definitivamente la causa sui presunti errori contro il Comune di Como. La sentenza della Cassazione è stata durissima nei confronti di Palazzo Cernezzi. Inizialmente, il Comune di Como voleva ottenere 5 milioni e mezzo di euro di danni dai progettisti, ma alla fine dovrà essere il Comune stesso a dover pagare decine di migliaia di euro per le spese legali, senza contare le consulenze tecniche che portano il conto complessivo a circa 200mila euro. La sentenza è una sconfitta totale per l’amministrazione cittadina.

La causa civile è nata dal fatto che il Comune ha sborsato 5.464.418,31 euro a seguito dello stallo dei lavori e delle perizie di variante. Si riteneva che questi danni fossero dovuti a presunti errori progettuali nel disegno originario delle paratie. Tuttavia, la sentenza di primo grado, quella d’appello e quella della Cassazione smentiscono questa ricostruzione. Le tre sentenze concordano nel dire che i cedimenti sono stati causati da errori procedurali legati alla variante che ha modificato in modo sostanziale il progetto originario. I giudici affermano che la decisione di non seguire i dettagli operativi indicati dai progettisti Terragni e Majone è la causa dei cedimenti che hanno obbligato l’amministrazione a ridisegnare l’intero progetto.

I giudici romani non sono stati affatto indulgenti con Palazzo Cernezzi. Nella sentenza si legge che il ricorso del Comune pretende una rivalutazione inammissibile dei fatti, omette quasi totalmente la ricostruzione della complessa vicenda e denuncia una contraddittorietà della motivazione che in realtà non esiste. Inoltre, l’amministrazione ha addirittura dimenticato di includere il progetto originario nel ricorso, che voleva far dichiarare sbagliato e dannoso per le finanze pubbliche. La Cassazione ha ribadito che spetta al danneggiato presentare tutte le prove del danno.

Questa sconfitta legale avrà probabilmente ripercussioni anche sulla causa che Sacaim ha avviato contro il Comune di Como e Infrastrutture Lombarde. L’amministrazione ha dovuto stanziare circa 1,5 milioni di euro nel bilancio, che verosimilmente i cittadini dovranno pagare all’azienda veneziana come accordo stragiudiziale, dopo che il giudice ha suggerito agli avvocati dell’amministrazione di trovare un accordo.

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