Oggi si commemorano i trent’anni degli attentati mafiosi avvenuti a Milano e a Roma. Nella notte tra il 27 e il 28 luglio del 1993, la mafia colpì la via Palestro a Milano e le Basiliche romane di San Giovanni in Laterano e di San Giorgio al Velabro. A Milano si verificò una vera e propria strage, con la perdita di vite umane tra cui i vigili del fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, l’agente di Polizia municipale Alessandro Ferrari e il cittadino del Marocco Moussafir Driss. Sia a Milano che a Roma ci furono numerosi feriti. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rivolge un pensiero deferente alle vittime innocenti di questi attacchi mafiosi e esprime sentimenti di solidarietà e vicinanza ai loro familiari.

Mattarella sottolinea che quelle bombe facevano parte di una strategia terroristica che ha avuto il culmine negli omicidi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e che ha continuato a colpire siti artistici di grande prestigio, simboli della bellezza e della storia del nostro Paese, luoghi di significativa identità religiosa. Questi attentati rappresentavano una sfida alla nostra convivenza civile e un tentativo di minacciare e piegare lo Stato democratico, cercando di indebolire l’azione di contrasto al crimine e la severità delle sanzioni penali. Tuttavia, questo piano eversivo è stato sconfitto grazie all’impegno del Parlamento, del Governo, della magistratura e delle forze dell’ordine, che hanno assicurato i capi mafiosi alla giustizia e condannato gli autori degli attentati.

Il capo dello Stato sottolinea che questa logica criminale è stata respinta grazie alla civiltà e alla dignità di un popolo che non ha rinunciato alla propria libertà, che ha saputo esprimere una cultura e una coscienza collettive incompatibili con la pretesa di sopraffazione e la disumana violenza delle organizzazioni mafiose. Milano, come Roma e Palermo, è stata in prima linea nella reazione sociale e civile. Questa lezione conferma che la libertà e la democrazia devono essere difese continuamente, giorno dopo giorno, dalle varie forme di illegalità, dalle incursioni criminali che toccano anche settori inediti e dai tentativi di sconvolgere la libertà della vita della società e dell’economia. L’esperienza ha dimostrato che è possibile sconfiggere le mafie.

In occasione di questa commemorazione, è importante ricordare il sacrificio delle vittime e rinnovare l’impegno nella lotta contro la criminalità organizzata. Solo attraverso la collaborazione tra istituzioni, cittadini e forze dell’ordine sarà possibile contrastare efficacemente la presenza e l’influenza delle mafie nel nostro Paese. La memoria di quegli eventi tragici deve continuare a essere un monito per non abbassare la guardia e per perseguire con determinazione la giustizia e la legalità. Solo così potremo costruire un futuro migliore per tutti.

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